2018: obiettivo ascolto

Un gioco che mi piace fare da qualche anno è trovare una parola significativa che racchiuda ciò che desidero per il nuovo anno che mi aspetta. Quella su cui focalizzarmi per ottenere i risultati che voglio.

Per scegliere la parola dell’anno bisogna prima sapere cosa si desidera, cosa ci stiamo chiedendo e cosa si sta chiedendo al futuro.

La scelta va fatta con attenzione perché, ciò che chiediamo, molto spesso è ciò che arriva, anche se non necessariamente nella forma che ci aspettiamo.

L’ho definito “gioco” non perché sia una pratica di poco conto, perché lo sottovaluti o non lo ritenga una cosa seria, ma perché possiamo divertirci facendolo e perché si può provare a metterlo in pratica senza rischiare nulla.

Comincio io: per questo inizio anno ho scelto una parola da augurare a me stessa, ma anche a te.

La parola è: “Ascolto”.

Chi ha la fortuna di avere accanto a sé qualcuno che “ascolta” sul serio, dovrebbe essere enormemente grato per il dono che ha la fortuna di ricevere e per le attenzioni che gli regala.

Ascoltare è un pregio di pochi, ma è una qualità apprezzatissima, molto ricercata e preziosa. E soprattutto è qualcosa che si può imparare.

Ascoltare pare essere fuori moda, tutti presi a parlare, tutti immersi nei rumori di fondo (neanche troppo di fondo, per la verità), magari davanti ad uno schermo e con gli auricolari nelle orecchie.

Eppure spesso ascoltare è ciò che fa la differenza in una relazione tra due persone, sia personale che professionale.

Anche quando ci rivolgiamo ad un professionista per essere aiutati, questa è una caratteristica che non dovrebbe mai mancare.

Quando ci rendiamo conto che dall’altra parte non ci “vedono”, converrebbe rivolgersi altrove.

Perché se all’interno di una relazione di coppia ci si può mettere in gioco e imparare ad ascoltare, anche se non ne siamo abituati, anche se non l’abbiamo mai fatto, quando acquistiamo il servizio di un professionista, invece, ci spetta di diritto.

L’ascolto è la prima e fondamentale parte della conoscenza. L’ascolto, l’osservazione attenta ci permettono di non farci sfuggire particolari, di non dare per scontate le cose, di non lasciare che i nostri pregiudizi arrivino prima della realtà che abbiamo di fronte.

Perché l’ascolto non è solo una cosa che riceviamo, ma anche un’attenzione che offriamo, un dono per le persone a cui vogliamo bene o con cui dobbiamo interagire e, incredibilmente, migliora le nostre relazioni e il nostro stato d’animo. Ed è molto soddisfacente.

Ci sentiremo meglio ad essere ascoltati e anche ad ascoltare, per cui non ci resta che provare.

Tra tante parole e idee, l’unica vera risposta è nella pratica.

Vorresti ricevere ascolto e imparare ad ascoltare?

Hai voglia di dare il via ad una “catena virtuosa”, migliorando i tuoi rapporti?

Sceglieresti questa parola per il tuo 2018 oppure ne sceglieresti un’altra? Quale sceglieresti?

Buon anno di ascolto!

 

 

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